“Impronta Gomma”
€25,000.00
Remo Bianco
Milano 1922 – 1988
“Impronta Gomma” 1956
Cast of toys in rubber casting with cold catalyst.
Provenance: Bergamo private collection, until 1992. Milan Manuela Lodi Collection Milan.
Publications:
"The imprints of memory The Imprints of Memory", curated by Lorella Giudici, page 109, n ° 27, Silvana Editoriale, Ramo Bianco Foundation, Museo Del Novecento, Milan 2019.
Exhibitions:
Remo Bianco “The footprints of memory. The Imprints of Memory ”, curated by Lorella Giudici, Ramo Bianco Foundation, Museo Del Novecento, Milan 5 July - 6 October 2019.
Registered work Remo Bianco Foundation, president Riccardo Gianni, with n ° FRB2182, MILAN 4/09/2019.
€ 25,000
From My Diary (RemoBianco)April 10, 1956
I ask all the painters I know to join the imprint movement ... I am more and more alone ... I decide to compose the manifesto of imprint art ... The art of the future is placed under the sign of the IMPRONTAL. FOOTPRINT is all that remains imprinted in our subconscious; FOOTPRINT of society itself, as an image of all those conditioning that the essence of life today entails. I therefore declare that man cannot avoid being IMPRINT of a society that constantly changes and always surrounds us with new things. To escape phenomena that are not always desired, man will have to take possession of them, creating an imprint that will no longer be the object, but something that conforms to his nature. All this requires a different way of expression that takes into account all these assumptions. I declare that my FOOTPRINTS are a universal documentation that will catalog all the things that have come into contact with me through a reduced reality of the actual truth. I declare that in the near future men will take their footprints in order to possess the reality that surrounds them.
Remo Bianco 10 April 1956
Remo Bianco's works always move on the thread of memory, between splinters of time and fragments of matter, interwoven with suspended silences, metaphysical voids, golden glows and geological stratifications. They obstinately collect, gather and catalog one after another the small traces of life because, as Pavese would say, "you don't remember the days, you remember the moments". From "Remo Bianco the Footprints of Memory" by Lorella Giudici Remo Bianco Foundation.
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Remo Bianco
Milano 1922 – 1988
“Impronta Gomma” 1956
Calco di giocattoli in gomma fusione con catalizzarore a freddo .
Provenienza: Collezione privata Bergamasca, fino al 1992. Collezione Milan Manuela Lodi Milano.
Pubblicazioni:
“Le impronte della memoria The Imprints of Memory”, a cura di Lorella Giudici,pag 109,n° 27, Silvana Editoriale, Fondazione Ramo Bianco, Museo Del Novecento, Milano 2019.
Esposizioni:
Remo Bianco “Le impronte della memoria. The Imprints of Memory”, a cura di Lorella Giudici, Fondazione Ramo Bianco, Museo Del Novecento, Milano 5 luglio – 6 ottobre 2019.
Opera registrata Fondazione Remo Bianco, presidente Riccardo Gianni, con il n° FRB2182 , MILANO 4/09/2019.
€ 25.000
10 aprile 1956
Chiedo a tutti i pittori che conosco di entrare nel movimento improntale…Sono sempre più solo…Decido di comporre il manifesto dell’arte improntale…
L’arte dell’avvenire è posta sotto il segno dell’IMPRONTALE. IMPRONTA è tutto ciò che resta impresso nel nostro subcosciente; IMPRONTA della società stessa, in quanto immagine di tutti quei condizionamenti che l’essenza della vita di oggi comporta. Dichiaro perciò che l’uomo non può evitare di essere IMPRONTA di una siocietà che continuamente muta e ci circonda sempre di cose nuove. Per sfuggire ai fenomeni non sempre deiderati l’uomo dovrà impadronirsene, creando un’impronta che non sarà più l’oggetto, ma un qualcosa di conforme alla sua natura. Tutto ciò richiede un modo diverso di espressione che tenga conto di tutti questi presupposti. Dichiaro che le mie IMPRONTE sono una documentazione universale che catalogherà tutte le cose venute a contatto con me attraverso una realtà ridimensionata della verità attuale. Dichiaro che in prossimo futuro gli uomini prenderanno le impronte per poter possedere la realtà che li circonda .
Remo Bianco 10 Aprile 1956
Si muovono sempre sul filo della memoria, tra schegge di tempo e frammenti di materia, intessute di silenzi sospesi, vuoti metafisici, bagliori aurei e stratificazioni geologiche, le opere di Remo Bianco. Con ostinazione raccolgono, riuniscono e catalogano una dopo l’altra le piccole tracce della vita perché, come avrebbe detto Pavese, “non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi”. Da “Remo Bianco le Impronte della Memoria” di Lorella Giudici fondazione Remo Bianco.
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